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Mal di SEO: “primo su Google”, ma senza risultati…

Molto bene, hai pianificato una SEO Strategy accurata per portare il tuo sito ai primi posti su Google (o più probabilmente qualcuno lo ha fatto al posto tuo) e hai ottenuto quello che speravi: le tue pagine appaiono fra i primi risultati nei motori di ricerca. Eppure.

Eppure i risultati “veri” non ci sono. Perché nonostante tu sia lì, ai primi posti “in classifica”, i visitatori al tuo sito non ci vengono lo stesso. Oppure arrivano, ma poi non fanno quello che vuoi tu (che si tratti di iscriversi alla tua newsletter o di comprare i tuoi prodotti)… insomma, per dirla in gergo, non riesci a “convertirli”.

Che cosa può essere andato storto?

Tante cose, perché la SEO, ovvero l’ottimizzazione dei tuoi contenuti per portarli ai primi posti sui motori di ricerca, è solo una parte di un processo più lungo.

Ma non ti scoraggiare: a ogni problema c’è una soluzione. Vediamo di seguito quale potrebbe essere la causa dei tuoi mal di testa.

PRIMO SU GOOGLE, MA I VISITATORI NON ARRIVANO

Partiamo dal primo scenario: sei riuscito a posizionarti bene per le chiavi di ricerca che ti eri prefisso di “colonizzare”, ma comunque non arrivano visitatori. Perché?

Hai scelto keysearch con poca ricerca

Il primo motivo potrebbe essere, molto semplicemente, che per le keysearch, ovvero le chiavi di ricerca che hai scelto, c’è troppo poco traffico. Insomma, nessuno cerca sul web gli argomenti per cui ti sei posizionato.

Intendiamoci: se una keysearch ha una media di ricerche mensili bassa, non è per forza di cose un male. Non sempre è consigliabile “prendere di mira” keyword ad alto traffico, per due semplici motivi.

Il primo è che le chiavi di ricerca ad alto traffico sono quasi sempre anche ad alta concorrenza. Il secondo è che non è detto che siano mirate e facciano al caso tuo.

Il primo motivo del “mal di SEO”? Molto semplicemente, nessuno è interessato alle chiavi di ricerca che hai scelto

Facciamo un esempio concreto. Se hai una bottega di toelettatura per cani a Polignano a Mare, anche se ogni mese solo 10 utenti cercano su Google “toelettatura per cani a Polignano a Mare”, questa per te è comunque una keysearch utile, perché queste persone hanno esattamente bisogno di te e dei tuoi servizi.

In aggiunta, andare a raccogliere tante keysearch “di nicchia”, ovvero a basso volume di ricerche, ma anche con un tasso di concorrenza contenuto, può comunque aiutarti a racimolare un buon traffico.

Però, se le keysearch che hai scelto hanno un traffico davvero irrilevante o addirittura nullo, allora sì che è un problema. E potrebbe essere il tuo problema.

Come fare per ovviare a questo inconveniente? La prima cosa da fare è verificare i volumi di ricerca per le keysearch che ti vedono ai primi posti su Google. Ci sono vari strumenti gratuiti per farlo, come ad esempio lo strumento apposito di Google Ads, oppure i piani di base di servizi come SemRush.

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Al pari d un’insegna arrugginita, anche un titolo e un sommario poco curati possono scoraggiare i potenziali clienti

Titolo e sommario scoraggiano gli utenti

Se per caso il problema non fosse questo, perché hai verificato che il volume medio delle tue keysearch è buono, allora la faccenda potrebbe essere un po’ più complicata.

In questo caso, è probabile che pur trovando il tuo sito o la tua pagina ai primi posti fra i risultati di ricerca, gli utenti non siano incoraggiati a cliccare proprio sul tuo link.

Come mai? Magari il titolo e il breve testo d’anteprima che compaiono su Google non sono abbastanza incoraggianti, o magari sono addirittura fuorvianti. Questo ad esempio accade spesso quando il “sommario” riprende in automatico le prime righe del testo contenuto nella pagina e non è scritto in maniera ragionata.

In questo caso puoi rimediare modificando questi brevi testi (tenendo conto che questo potrebbe però anche influire sul tuo posizionamento). Per farlo, devi entrare nel CMS che usi per gestire i tuoi contenuti – ad esempio WordPress, il più utilizzato – e modificare i campi “meta title” e “meta description”. Non hai idea di cosa stiamo parlando? Allora rivolgiti a chi si prende cura del tuo sito o dei tuoi testi.

I visitatori arrivano… ma se ne vanno

Passiamo ora al secondo scenario. I visitatori dai motori di ricerca ci arrivano, sul tuo sito. Solo che si fermano per poco tempo, vanno via subito oppure si “perdono” per il sito, senza però compiere l’azione da te desiderata. Ecco un paio di possibili motivi.

Se la tua attività consiste in un delivery di panzerotti, non ti servirà a molto posizionarti su Google con la keysearch “proprietà curative della betulla”

Le keysearch non sono pertinenti

Le chiavi di ricerca con cui i visitatori arrivano al tuo sito potrebbero essere poco pertinenti rispetto ai prodotti o servizi che offri o al contenuto effettivo del tuo sito.

Se la tua attività consiste in un delivery di panzerotti (nel qual caso, siamo curiosi di testare i tuoi prodotti), non ti servirà a molto posizionarti su Google con la ricerca “proprietà curative della betulla”, perché chi arriva sul sito si aspetta di trovare informazioni su quello che ha cercato e su argomenti simili, ma difficilmente sarà interessato ai tuoi panzerotti.

La soluzione? Elimina le pagine “inutili” del tuo sito, oppure inventati un modo davvero creativo di farle tornare a tuo vantaggio. Dopodiché concentrati sulla “ciccia” del tuo mestiere, per convogliare non traffico in generale, ma traffico utile alla tua attività.

Non hai strutturato un percorso di conversione

Se neanche questo è il tuo caso, allora il problema potrebbe essere più complesso. Quello che ti manca, infatti, è un percorso di conversione ben strutturato.

In questo caso, “convertire” significa trasformare un visitatore occasionale in un cliente (o potenziale cliente), facendogli compiere una determinata azione. Come si diceva sopra: un acquisto, una richiesta di consulenza, una sottoscrizione, il download di un contenuto gratuito…

Per farlo, devi considerare la SEO per quello che è: un semplice punto di ingresso nella tua “bottega” virtuale, ovvero il tuo sito web. Il solo fatto che qualcuno sia entrato, non significa che se ne uscirà con le borse della spesa.

Devi quindi concepire ogni pagina del tuo sito – ovvero ogni punto di ingresso della tua bottega – come una “landing page”, ovvero una pagina di atterraggio a sé stante, attraverso la quale il potenziale cliente deve essere in grado di compiere l’azione desiderata in pochi passaggi (o pochi clic, se preferisci).

La SEO è una semplice porta di ingresso alla tua “bottega” virtuale: il solo fatto che qualcuno sia entrato, non significa che se ne uscirà con le borse della spesa

Quando un visitatore arriva da te, se ne ha bisogno riesce a mettersi in contatto con te in maniera facile e senza perdersi per le pagine del tuo sito? Se vuole acquistare un prodotto, può farlo in pochi minuti, oppure deve perdere un’ora impazzendo perché è costretto a inserire gli stessi dati più e più volte?

Sono tutte domande che dovresti farti quando progetti un sito, o meglio quando qualcuno lo progetta per te. E che dovresti porti al momento di definire la tua strategia SEO.

Qualcuno ha detto panzerotti? Ehi, avete attirato la nostra attenzione!

LA SOLUZIONE: CHIEDI AIUTO!

Il “mal di SEO” non ti è ancora passato? Non preoccuparti, la soluzione è semplice: invece di optare per il fai da te, rivolgiti a un professionista, che saprà indirizzarti verso la soluzione migliore.

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