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Microcopy: distinguiti nei dettagli

Microcopy, ne hai già sentito parlare? Visto il “micro” nel termine, potrebbe venire da pensare che si tratti di qualcosa di trascurabile, ma ti possiamo assicurare che, nell’ottica di un sito web di un’attività, non è così. Ecco perché.

Quando si parla di creatività di un sito web, spesso si pensa che riguardi solo i testi veri e propri delle pagine, come ad esempio la presentazione in home page, l’illustrazione dei servizi e delle diverse categorie, gli articoli del blog oppure la tradizionale pagina del “chi siamo”.

Tutti questi testi, ovviamente, vanno curati in maniera adeguata e scritti in modo da concorrere alla creazione di una brand identity coerente e accattivante. Ma rappresentano solo una parte del lavoro di copy, che va invece a interessare anche i tanti frammenti di testo sparsi per il sito, visti di solito in chiave puramente funzionale, piuttosto che creativa.

Trascurare però quelli che in gergo vengono definiti microcopy equivale a rinunciare a un prezioso elemento nella presentazione al pubblico di un marchio o di un’attività. Per fare un esempio, è come se su una giacca di alta sartoria venissero cuciti dei bottoni di bassa lega, con il risultato di svilire l’abito.

microcreatività

Cosa sono i microcopy?

Prima di procedere, risulta utile spiegare in breve che cosa sono i microcopy. Con questo termine si indicano tutti quei messaggi e brevi testi di natura funzionale, utili a stabilire un contatto o a permettere all’utente di compiere determinate azioni.

Per fare qualche esempio, sono dei microcopy i testi di un modulo di iscrizione a una newsletter, o ancora le call to action, ovvero le “chiamate all’azione”, contenute in un button da cliccare per effettuare un acquisto o richiedere informazioni (“Compra ora”, “Registrati”, “Chiedi una consulenza”).

I microcopy sono tanti e sono sparsi ovunque in un sito web. Anche un indirizzo mail, nel suo piccolo (per l’appunto… non a caso stiamo parlando di microcopy!) rientra nella categoria e può essere sfruttato per comunicare un certo messaggio o per consolidare il tono di voce di un brand.

Ma non finisce qui: i microcopy sono anche “fuori” dal tuo sito. Rientrano infatti nella categoria anche i metadati di una pagina, ovvero il titolo e la breve descrizione che compariranno sui motori di ricerca come Google quando un utente digita una chiave di ricerca collegata alla tua attività. Anche questi (oltre a essere importanti ai fini della SEO) devono essere curati e invogliare al clic.

Trascurare i Microcopy equivale a confezionare una giacca di alta sartoria per poi cucirvi dei bottoni di bassa lega, con il risultato di svilire l’abito.

Microcreatività: come applicarla

Il modo migliore per sfruttare la microcreatività consiste nel non dare niente per scontato. Non tutti i testi puramente funzionali devono essere uguali, anche se (anzi, soprattutto se) i tuoi concorrenti adottano tutti quanti le stesse identiche formule.

Un esempio tratto proprio da questo sito. Per la casella mail di contatto generale, in principio avevo pensato a un classico (che per carità, ha il merito di essere immediatamente comprensibile, il che non va mai trascurato) info@marcoagustoni.it. Chiaro, conciso, a prova di fraintendimenti.

microcopy
Ancora prima che creativo, un microcopy deve essere conciso e diretto.

Poi però questa scelta mi è apparsa un po’ asettica, più adeguata magari al sito di una banca o di una compagnia assicurativa. Per cui ho pensato a un’alternativa che fosse altrettanto semplice e concisa, ma con un pizzico di umanità in più.

La scelta finale è caduta su un più amichevole ciao@marcoagustoni.it. “Ciao” ha lo stesso numero di caratteri di “info”, è chiaramente riferito a una possibilità di contatto, ma trasmette tutto un altro calore e, almeno lo spero, fa sentire i benvenuti.

Ovviamente è una scelta che può piacere o non piacere, ma questo esempio serve per farti capire che anche un dettaglio all’apparenza trascurabile come un indirizzo mail può diventare uno strumento creativo.

Non dare nulla per scontato

Come fare ad applicare la stessa logica ad altri microcopy del sito? Come detto, innanzitutto non bisogna dare niente per scontato, comprendendo che ogni brandello di testo può essere personalizzato.

Essere pertinenti

Il secondo punto fondamentale consiste nella pertinenza: nel pensare a un microcopy, dobbiamo pensare a qual è l’immagine dell’azienda e quali sono i suoi valori. Queste microcreatività devono quindi essere in linea con la brand image e non cozzare con essa.

Pensare alla funzionalità

In questo senso, l’esempio sopra riportato può andare bene per il nostro sito, ma potrebbe non adattarsi a un’altra realtà che vuole presentarsi come più “seriosa” e formale. Tutto ciò ci conduce al terzo punto: la creatività, macro o micro che sia, non è un obbligo. Insomma, deve essere funzionale ai tuoi obiettivi. Se non lo è, meglio lasciar perdere piuttosto di rischiare dei pasticci.

I microcopy devono essere creativi (se possibile), pertinenti e funzionali ai tuoi scopi.

Microcopy: a cosa servono

Ma a che cosa serve premurarsi di personalizzare questi microcopy e altri minimi testi di cui stiamo parlando? Ecco alcuni dei vantaggi che puoi ottenere grazie alla microcreatività…

  • Rafforzare la tua immagine: grazie ai microcopy puoi consolidare il lavoro sulla brand identity che hai portato avanti nei testi, nel logo, nel design e nella struttura del tuo sito
  • Distinguerti dagli altri: in un mondo di cloni, queste piccole attenzioni ti permetteranno di differenziarti dalla concorrenza e renderti immediatamente riconoscibile
  • Risultare più umano: ricorrendo a formule più amichevoli e colloquiali riuscirai a guadagnarti le simpatie degli utenti, spesso alienati da siti asettici e impersonali
  • Stupire gli utenti: sono le piccole cose a sorprendere più di tutto, senza contare che l’attenzione al dettaglio verrà percepita dai visitatori del tuo sito come un’attenzione più generale nei confronti di quello che fai
Marco Agustoni

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